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Fino al 26 febbraio 2023 al Teatro Menotti di Milano sarà in scena “IL GIARDINO DEI CILIEGI” con Milvia Marigliano e Rosario Lisma

Fino al 26 febbraio

MILVIA MARIGLIANO, ROSARIO LISMA

IL GIARDINO DEI CILIEGI
Commedia in quattro atti

Produzione Tieffe Teatro Milano/Teatro Nazionale Genova/Viola Produzioni srl

Di Anton Cechov

Adattamento e regia di Rosario Lisma

Assistente alla regia Valentina Malcotti 
Scenografia Federico Biancalani

Costumi Valeria Donata Bettella

Luci Luigi Biondi

Con Milvia Marigliano, Rosario Lisma, Giovanni Franzoni, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli, Dalila Reas

E con la partecipazione in voce di Roberto Herlitzka

durata: 80 minuti prima parte – 60 minuti seconda parte

Fino al 26 febbraio, in Prima Nazionale, al Teatro Menotti debutta Il Giardino dei Ciliegi di Anton Cechov, regia e adattamento di Rosario Lisma, con Milvia Marigliano, Rosario Lisma, Giovanni Franzoni, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli, Dalila Reas. E con la partecipazione in voce di Roberto Herlitzka.

Bisogna essere uomini alla tua età, bisogna capire chi ama. E bisogna aver amato! E amare…! Soprattutto amare! Innamorarsi ci si deve!

Ljubov’Andreevna

Il Giardino dei Ciliegi è l’ultimo lavoro di un Cechov malato e vicino alla morte; eppure, mai così attaccato alla vita. Intesa come respiro, anima del mondo e speranza nel futuro.  
Nell’uomo muore tutto ciò che è legato ai cinque sensi – scrive nei suoi Quaderni Quel che sta oltre è probabilmente enorme, inimmaginabile, sublime e sopravvive”.

Nella sua ultima “commedia” – perché così egli la definì e la intese – egli esprime ancora più lucidamente la sua riflessione sulla goffa incapacità di vivere degli esseri umani. Il loro strabismo esistenziale sulla propria anima.  Ljuba e suo fratello Gaev, un tempo lieti, da bambini, tornano nell’età matura nel luogo simbolo della loro felicità appassita, la stanza chiamata ancora “dei bambini”, da cui si intravede il loro giardino dei ciliegi, un tempo motivo di vanto e orgoglio in tutto il distretto. 

Ora però i tempi sono cambiati. I ciliegi non producono più frutti commerciabili, sono solo l’ombra di un passato che non tornerà più. Così le speranze, la giovinezza, l’amore, tutto ciò che era legato simbolicamente al giardino è andato perduto. Il declino economico accende brutalmente il declino della loro esistenza a cui non sanno (o non vogliono) porre rimedio. Ljuba, donna di forti sentimenti e capace di amore, ormai ha perduto il marito e l’ultimo amante. Da anni è segnata dalla perdita del suo amato figlio piccolo. Eppure, sopraffatta dai debiti, non si rassegna ad abbandonare il sogno: la nostalgia del suo luminoso passato dove risiede illusoriamente la sua armonia. Bimba illusa nel corpo di una donna matura. Che piange e ride allo stesso tempo. 

Così il fratello Gaev, adulto mai cresciuto da una condizione puerile fatta di giochi e lazzi spenti. Chiamato per una volta alla sua responsabilità di uomo di casa nella vendita all’asta del giardino, non riesce a combinare nulla. Debole e ingenuo. Struggente nel suo fallimento definitivo. Lopachin, invece, nuovo arricchito, figlio del contadino, riuscirà a imporre la propria persona non solo con l’abilità degli affari, ma soprattutto con la lucidità inesorabile di chi è consapevole del proprio ruolo.  Garbato ma ambizioso, è il contraltare perfetto dei due proprietari. Rampante e pragmatico. Vincente. Eppure, al contrario di Ljuba e Gaev, totalmente incapace di amare, di gestire la propria sensibilità. Tutt’altro che arido, ma ancora peggio: inabile ai sentimenti. Resta eppure una ultima speranza. I giovani che popolano la storia sapranno forse riscattare le incrostazioni dell’anima di chi li ha preceduti. 

Varja, figlia maggiore di Ljuba, fioca luce di armonia in una casa prossima al buio, delusa dall’insipienza amorosa di Lopachin, andrà a rifarsi una vita altrove. Anja, la piccola di casa, dolce ragazza in fiore, seguirà Trofimov, eterno studente idealista e scombinato, ma insieme potranno guardare al futuro!  È il futuro che chiama la speranza.  Il passato l’ha sotterrata definitivamente.  Il barlume di salvezza risiede nel finale, nei due ragazzi che si amano e che vedono nella distruzione del giardino venduto, non la fine, non la deriva, ma l’inizio di una nuova vita. Scrive Fausto Malcovati: È al grido del giovane Trofimov “Ti saluto, o vita nuova!”, piuttosto che alle lacrime di Ljuba, che è affidato il senso ultimo di questo lavoro, che è anche l’ultimo di Cechov, a cui invece la vita sfuggiva nello scrivere quelle righe.  

Difendere il giardino dall’abbattimento è difendere la propria identità, i ricordi, la poesia, la musica, tutto ciò che di immateriale ma necessario anima la vita umana. Una inazione che è scandalosa follia suicida, di fronte alla soluzione drastica, ma efficace, offerta da Lopachin, figlio dei servi della tenuta, un tempo bambino escluso dalla stanza dei giochi e dall’amore, oggi brillante e generoso uomo d’affari, ansioso di riscatto presso i due proprietari in rovina. Da una parte quindi i paladini dello spirito, dall’altra quello della materia. Da una parte i falliti, ma che conoscono le ragioni del cuore. Dall’altra il campione della ragione, ma analfabeta dell’anima.

E voi? Da che parte siete stati finora? Da che parte volete stare? Questo vorrei chiedere agli spettatori.

Questo io credo volesse chiedere loro l’autore.

Rosario Lisma

“Volevo solo dire alla gente in tutta onestà: guardate, guardate come vivete male, in che maniera noiosa. L’importante è che le persone comprendano questo; se lo comprendono inventeranno sicuramente una vita diversa e migliore.” (A. Cechov)

Adattamento. 

Nella riduzione della commedia sono eliminati i personaggi minori portando la compagnia ai sei elementi principali: 

LJUBOV’ ANDREEVNA RANEVSKAJA – MILVIA MARIGLIANO, proprietaria terriera 

ANJA – DALILA REAS, sua figlia, diciassette anni 

VARJA – ELEONORA GIOVANARDI, sua figlia adottiva, ventiquattro anni 

LEONID ANDREEVIC GAEV – GIOVANNI FRANZONI, fratello della Ranevskaja 

ERMOLAJ ALEKSEEVIC LOPACHIN – ROSARIO LISMA mercante 

PETR SERGEEVIC TROFIMOV – TANO MONGELLI, studente 

Allestimento. 

Un grande spazio chiaro, con una forte presenza illuminotecnica contemporanea, fondali di stoffa che calano dall’alto come un antico teatrino, il luogo del “gioco” per eccellenza. Pochi elementi scenici richiamanti la “stanza dei bambini”, oggetti volutamente sproporzionati rispetto alla statura dei personaggi, come fossero ancora piccoli rispetto all’ambiente, mai cresciuti: un trenino, cubi colorati, un grande orso di peluche… E soprattutto: il grande armadio centrale sullo sfondo a cui Gaev, canta le lodi come a un monumento. Testimone del tempo felice che fu. Imponente e simbolico come un dolmen sbiadito. Sempre chiuso per tutto il tempo dell’azione scenica. Lo aprirà solo sul finale Lopachin, nuovo proprietario, con le chiavi che gli avrà lanciato Varja, scontrosa e ribelle. 

Riuscirà il nuovo padrone ad aprirlo e cosa contiene davvero l’armadio prezioso tanto celebrato?

 Rosario Lisma 

ROSARIO LISMA

Attore, autore e regista.  Nato a Mazara del Vallo nel 1975, vive a Milano.

Debutta in teatro vincendo il Premio “Hystrio alla vocazione” per giovani attori nel 1999.

Si specializza poi con Massimo Castri e Peter Stein.

Come autore TEATRO eTV:

Nel 2007 è semifinalista al Premio Scenario con il monologo Che Gusti Ci Sono di cui è autore e attore. Spettacolo prodotto in collaborazione con Ert e replicato per molti anni.

Nel 2009 vince il Premio Nuove Sensibilità al Napoli Teatro Festival con L’Operazione di cui è autore e regista oltre che interprete (prodotto da Teatro Piemonte Europa di Torino).

Negli anni 2011 e 2012 scrive e interpreta per RAIDUE la striscia satirica del talk politico L’Ultima Parola.

Nel 2014 è autore della commedia di grande successo Peperoni difficili replicata e prorogata per più stagioni al Teatro Franco Parenti di Milano e in tournée in molti altri teatri.

Nel 2016 debutta in prima nazionale il suo testo Ore d’amore all’Elfo Puccini.

Nel maggio dello stesso anno debutta con la nuova produzione del Franco Parenti BAD and Breakfast di cui è autore, regista e interprete.

Nel 2019 scrive e dirige Pescheria Giacalone e figli per il Teatro Stabile di Catania.

Nel 2021 Scrive, dirige e interpreta Giusto, prodotto dal Teatro della Tosse di Genova.

Da attore in teatro:

È stato diretto tra gli altri da N. Garella, T. Conte, G. Lavia, A. Calenda. Con Massimo Castri ha interpretato Così è (se vi pare) di Pirandello (Ert , 2007) e con Peter Stein è tra i protagonisti de I Demoni di Dostoevskji  – Teatro Stabile Torino, Tieffe Teatro – vincitore del Premio Ubu quale miglior spettacolo dell’anno 2009. Nel 2013 torna a lavorare con P. Stein in Ritorno a casa di Pinter. Nel 2018 recita in Lunga giornata verso la notte di O’ Neill, regia di A. Cirillo. Nel 2020 è protagonista con Sonia Bergamasco del primo spettacolo di Thomas Ostermeier prodotto in Italia (dal Piccolo Teatro di Milano) Ritorno a Reims di Didier Eribon. È inoltre in scena con Sei personaggi in cerca d’autore di L. Pirandello, regia di M. Sinisi, nel ruolo del Padre. Nello stesso anno è tra i protagonisti di Edificio 3 di Claudio Tolcachir (Piccolo di Milano). Nel 2021 lavora con Valerio Binasco in Il piacere dell’onestà di Pirandello per il Teatro Stabile di Torino.

Al CINEMA:

È tra i protagonisti de La mafia uccide solo d’estate di Pif e di Smetto quando voglio – (Masterclass e Ad Honorem) di S. Sibilia.  È in La Stranezza di Roberto Andò, Nastro d’Argento come ” Miglior film dell’anno 2023” 

In TV è tra i protagonisti di Romanzo Siciliano (Taodue – Canale 5) regia di Lucio Pellegrini, di Lampedusa di M. Pontecorvo (Rai), di 1994, regia di G. Gagliardi (Sky – Wildside) nel ruolo di Roberto Maroni e di due edizioni de Il Commissario Montalbano regia di A. Sironi (Rai – Palomar) e ne Il nostro Generale (Rai) di L. Pellegrini.

STAGIONE 2022 | 2023

BIGLIETTERIA

PREZZI

  • Intero – 32.00 € + 2.00 € prevendita
  • Ridotto over 65/under 14 – 16.00 € + 1.50 € prevendita

TEATRO MENOTTI

Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 0282873611 –  biglietteria@teatromenotti.org

ORARI BIGLIETTERIA

Dal lunedì al venerdì dalle ore 11.30 alle ore 18.30, dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di spettacolo

Sabato dalle 15 alle 18.30, dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di spettacolo

Domenica ore 14.30 | 16.00 solo nei giorni di spettacolo

Acquisti online

Con carta di credito su www.teatromenotti.org

ORARI SPETTACOLI

Dal martedì al sabato ore 20

Domenica ore 16.30 Lunedì riposo

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