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Dal 9 al 25 ottobre 2020 al SALA UMBERTO di Roma sarà in scena “MAURIZIO IV” un Pirandello pulp di Edoardo Erba con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia

Il Cartellone del Sala Umberto di Roma, il 9 ottobre 2020 apre con “MAURIZIO IV” – Un Pirandello pulp di Edoardo Erba, con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, regia Gianluca Guidi, costumi Francesca Grossi, musiche Massimiliano Gagliardi.

È con gioia e con molta emozione che abbiamo deciso di riaprire il palcoscenico della Sala Umberto, il teatro-gioiello nel pieno centro di Roma. Dopo questi mesi di silenzio assordante Alessandro Longobardi ha deciso di parlare attraverso il suo lavoro e la sua passione: il teatro.

E con una sua produzione MAURIZIO IV. Scritto da Edoardo Erba lo spettacolo vanta due cavalli di razza come Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi, una coppia affiatata che ha più volte lavorato insieme e che condivide anche anni di amicizia al di fuori del palco.

Maurizio IV dopo aver debuttato nel 2019 al Napoli Teatro Festival aveva appena iniziato la tournée quando  è scattato il lockdown catapultando tutti noi in un film di fantascienza.

SINOSSI. Proviamo a guardare con ottimismo al futuro senza dimenticare tutte le regole e le procedure necessarie per ripartire in sicurezza, cercando di riappropriarci delle nostre vite e della normalità. Con uno sguardo rivolto al passato culturale di cui andiamo fieri in Italia e in Occidente che non può prescindere dal Teatro. E di cui non si può fare a meno per risorgere, per vivere.

Siamo in prova, sul palco dove dovrebbe andare in scena Il Gioco delle Parti di Pirandello. Maurizio, il regista dello spettacolo, si aspettava un altro tecnico per il montaggio e il puntamento delle luci, ma si presenta Carmine, un siciliano di mezza età, indolente, che non sembra aver molto entusiasmo per il lavoro. Carmine è appena assunto e non sa nulla dello spettacolo, così Maurizio è costretto a ripercorrere tutto il testo per farglielo capire. Oltre a essere svogliato, Carmine soffre di vertigini e ha paura a salire sulla scala, e pur di non farlo si mette a discutere su ogni dettaglio della regia. Benché dettate dalle vertigini, le sue idee sono inaspettatamente innovative, e Maurizio passa dall’irritazione all’interesse. La discussione gli fa nascere l’idea di una regia pulp: un Gioco delle parti ambientato in uno squallido parcheggio di periferia, dove si consumano scambi di coppie.

I ruoli si invertono, e ora è Maurizio che sale e scende dalla scala per puntare le luci, mentre Carmine è diventato la mente pensante. Sembra un semplice gioco di ribaltamento dei ruoli, ma la scoperta di inquietanti verità scuoterà i precari equilibri trovati dai personaggi e farà precipitare la commedia verso un finale inaspettato.

Il metateatro, specialità di Pirandello, viene interpretato da Edoardo Erba in chiave più attuale e irriverente. Eppure la lezione del grande maestro siciliano irrompe all’improvviso, quando il rapporto fra i due personaggi va oltre il limite del prevedibile, e fa ritrovare alla commedia la sua matrice tragica.

Divertente, intelligente, prensile, interpretato da due grandi talenti del teatro, sostenuto da una regia impeccabile, Maurizio IV si impone all’attenzione del pubblico come una delle più interessanti novità italiane della stagione.

NOTE DI REGIA

Un duello teatrale. Ne esistono tanti nella drammaturgia contemporanea e di tradizione.

Ricordo, una bellissima commedia di Shaffer intitolata “Duel” di cui sono state fatte due versioni cinematografiche; la prima (poco tempo dopo il debutto a Broadway) con Lawrence Olivier e Michael Caine; la seconda molto più recente con lo stesso Caine (nel ruolo che fu di Olivier) e Jude Law per la regia di Harold Pinter.

Edoardo Erba, in questa sua nuova opera, coglie lo spunto dalla parola “duello” e crea un

vero e proprio diorama di antagonismi diversi tra loro e collocati su molteplici livelli d’ascolto; apparentemente lontani, uniti però da un sottilissimo filo quasi trasparente; ed ognuno di essi collega gli unici due protagonisti in scena e le loro vite.

Un regista (Maurizio), un palcoscenico vuoto; la messa in scena de “Il Gioco delle Parti” di Luigi Pirandello.  Attesa.  Non sono arrivate le scenografie, i costumi, i tecnici e soprattutto, gli attori.

Un tecnico luci (Carmine) si. Lui è arrivato. Entra in palcoscenico. Ha paura a salire sulla scala. Attende indicazioni dal regista.

Comincia il dialogo. Il diorama piano piano, insospettabilmente, comincia a prendere la sua fisionomia, ma ha natura proteiforme… non è contestualizzabile… se non alla fine.

Sono contento di recitare questo testo accanto al mio amico Giampiero Ingrassia.  È una prova nuova per noi.

Chi avrà la bontà di venirci a vedere troverà senz’altro la piacevolezza di vederci immersi

in atmosfere che, prima, avevamo esplorato solo a tratti o, comunque, più superficialmente.

Al cast creativo bisogna aggiungere Massimiliano Gagliardi, eccellente musicista, che ha messo a disposizione di questa storia la sua più acuta sensibilità e eccellente conoscenza musicale e Francesca Grossi, la nostra costumista. Entrambi miei collaboratori da molti spettacoli che si uniscono alla mia assistente Manuela Scravaglieri.

Da parte mia ringrazio Alessandro Longobardi per aver creduto in questa operazione. 

Sono ormai tre anni che lavoro per lui e ogni volta riscopro la piacevolezza di interagire con persone competenti e desiderose di creare “avvenimenti teatrali”.

MAURIZIO IV, ti auguro di aver trovato in me un bravo regista.

Con educata circospezione,

Gianluca Guidi

SALA UMBERTO Via della Mercede 50 Roma

Prezzi da 17 a 28 euro

Dal mercoledì al sabato ore 21, domenica ore 17, mercoledì 21 ottobre ore 17

www.salaumberto.com

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