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Primo Levi “IO SO COSA VUOL DIRE NON TORNARE“: Un mese dedicato alla memoria dal 14 gennaio al 16 febbraio 2021

«Soltanto appropriandoci di quell’esperienza attraverso la voce di Primo Levi possiamo contribuire a che non accada mai più.»

Dal 14 gennaio al 16 febbraio 2021 online sul profilo FACEBOOK e sul SITO del Circolo dei lettori

Primo Levi nella sua casa
metà anni Ottanta
Ph. Renzo Levi
(Archivio famiglia Levi)

27 gennaio, Giorno della Memoria. Primo Levi sarà una “vera presenza” al Circolo per un mese intero e in tante forme: incontri, ritratti, podcast, lezioni, letture, riflessioni dedicate a lui, alla sua voce, all’immenso patrimonio umano che ci ha lasciato. Io so cosa vuol dire non tornare è il titolo del mese dedicato al grande testimone di Auschwitz, organizzato in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, che andrà online sui canali digitali del Circolo dei lettori e che presentiamo con l’immagine appositamente realizzata dall’illustratrice Giovanna Durì

«Quanto ci manca la sua voce. Limpida, pacata, così profonda da riuscire ad arrivare sempre al cuore delle cose. Anche, ma non soltanto a quel cuore nero che è l’abisso della Shoah. Primo Levi è, ma soprattutto deve tornare ad essere il canone della nostra memoria, dello sguardo che, nell’orientamento ebraico del tempo, ha il passato davanti agli occhi e il futuro alle spalle: perché ciò che è stato è in qualche misura conoscibile, mentre quello che è ancora da venire non possiamo saperlo ma soltanto imparare ad affrontarlo con gli strumenti che l’umana coscienza ha fatto propri nel corso della storia.» commenta Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori «La voce di Primo Levi: nitida, precisa, illuminante. Carica di una sapienza che si costruisce nella continua osmosi fra emozioni ed esperienza di vita.

Per questo e per tanto altro la voce di Primo Levi è necessaria a tutti. Per come ha saputo disegnare la memoria e raccontarla. Per come ha saputo trasformare la memoria in una lezione morale e in un percorso di conoscenza condivisa. Primo Levi non è, non è stato solo un testimone ma un grande scrittore a tutto tondo, un uomo capace di esprimere la vocazione letteraria, quella di scienziato – anzi di chimico -, e di intellettuale nel senso più ampio del termine. Non c’è una sua sola parola che non sia necessaria per tutti noi, dai grandi romanzi sull’universo concentrazionario e la guerra alla poesia che scaturisce magari da una mattina nebbiosa, dalla riflessione fondamentale sulla zona grigia alle sue pagine più intime condite di un’ironia sottile, benevola. Ascoltare Primo Levi significa inevitabilmente confrontarsi con la ricchezza della sua produzione letteraria e artistica. Significa risentire la sua voce quando ci parla di Auschwitz perché se comprendere è impossibile conoscere è necessario, come ripeteva lui. Significa non illuderci sulla nostra convinzione di poter scendere a patti con la Shoah, cioè di capirla in qualche modo, e invece confrontarci con la sua insondabilità ma al tempo stesso renderci conto che quella memoria appartiene a tutti, che riguarda tutti e non soltanto il popolo ebraico né tantomeno soltanto chi ha attraversato quell’inferno, come è successo a lui. È memoria collettiva, deve essere il nostro sguardo su quel passato intollerabile eppure nostro. Io so che cosa vuol dire non tornare deve significare che tutti non siamo tornati di laggiù, che soltanto appropriandoci di quell’esperienza attraverso la voce di Primo Levi possiamo provare a fare in modo che non accada mai più

Primo Levi sul Grand Nomenon – massiccio del Gran Paradiso
1941
(Archivio famiglia Levi)

Letteratura, scienza, poesia, fotografia. Il programma prende il via il 14 gennaio con Annunciazione. Dodici poesie intorno ad Auschwitz selezionate da Domenico Scarpa e lette da Valter Malosti, regista, attore e direttore di TPE – Teatro Piemonte Europa; prosegue il 19 con la presentazione editoriale del libro postumo L’immortale Bartfuss (Guanda) dello scrittore anch’egli riferimento centrale nella riflessione sul tema della memoria Aharon Appelfeld: omaggio in dialogo tra la traduttrice Elena Loewenthal e Alain Elkann amico dell’autore e suo profondo estimatore. Auschwitz, città tranquilla. Dieci racconti è il volume curato da Fabio Levi e Domenico Scarpa per Einaudi; l’incontro del 26 gennaio ad esso dedicato coincide con l’uscita editoriale.

Parte dal Ministero dell’Istruzione la pubblicazione per le scuole di Lettura Primo Levi, una selezione di brani da I Sommersi e i salvati a cura di Fabio Levi e Vincenza Iossa con lettura di Fabrizio Gifuni rivolta a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di tutta Italia; il 28 gennaio, per il ciclo del Circolo dei lettori, Fabrizio Gifuni, leggerà e presenterà quei brani in dialogo con Ernesto Ferrero, con un’introduzione al testo di Roberta Mori, responsabile per la didattica del Centro Primo Levi. Dal salone dell’Arengo del Broletto di Novara e in collaborazione con il Comune di Novara, l’1 febbraio sarà  la voce femminile di Lucilla Giagnoni a riflettere sul Primo Levi liberato in una selezione di brani tratti da La Tregua e dal suo ultimo romanzo Se non ora, quando. A partire da La chiave a stella e da Il Sistema Periodico e in collaborazione con la Fondazione Sinisgalli, Marco Belpoliti, Claudia Durastanti e Claudio Bartocci, dalla SIVA di Settimo la fabbrica di vernici e affini dove lavorò Primo Levi,discuteranno sul rapporto fra letteratura e scienza. Il 9 febbraio si terrà poi un incontro dedicato ai processi di istituzionalizzazione della memoria a cura del Polo del ‘900. La lectio del premio Pulitzer per la narrativa Jhumpa Lahiri, oggi docente presso il Lewis Center for the Arts e la Princeton University, ci condurrà l’11 febbraio verso la conclusione del percorso: uninedito dialogo tra Ann Goldstein, traduttrice dell’opera completa di Primo Leviin inglesee Gian Luigi Beccaria, linguista, autore de I mestieri di Primo Levi (Sellerio), in programma il 16 febbraio.

Primo Levi con il figlio Renzo
1959
(Archivio famiglia Levi)

A completamento del programma un approccio non convenzionale che include Primo Levi. Momenti, una originale sequenza di scatti su Primo Levi a cura di Guido Vaglio volta a richiamare le tante sfaccettature e passioni dello scrittore: la chimica, la letteratura, la montagna, lo scrupolo della testimonianza sul Lager, il piacere del fantastico, l’umorismo, la curiosità per tanti e differenti campi del sapere. L’esposizione sarà allestita dalla settimana del 27 gennaio nella Galleria del Circolo dei lettori di Torino e resa accessibile via web fino a quando non sarà possibile la visita in presenza. È in programma con TPE – Teatro Piemonte Europa la produzione di Protezione. Tre podcast per tre racconti di Primo Levi tratti da Vizio di forma e da Storie naturali (Protezione, Quaestio de Centauris e Ammutinamento). Infine inizierà a febbraio il gruppo di lettura dedicato al rapporto tra Primo Levi e la sua città, Torino, quattro incontri on line, sulla piattaforma dedicata del Circolo dei lettori, per sfogliare l’antologia di brani dedicati a Torino, proposti e letti da Gianni Bissaca e commentati con Guido Vaglio.

«Mettere Primo Levi al Centro di questo 27 gennaio significa riconoscere la sua capacità di rompere le distanze, di avvicinarci alla realtà di Auschwitz e alle domande che quell’esperienza continua a porci pur a distanza di tanti anni: domande sul nostro mondo, di cui Auschwitz è parte, e su di noi – dichiara Fabio Levi, Presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Dedicare un mese intero di iniziative a Levi nella sua città, come ha deciso di fare il Circolo dei Lettori valorizzando le molte dimensioni della sua scrittura e della sua riflessione, significa d’altra parte dare il giusto peso a una delle maggiori personalità della Torino di oggi: una personalità conosciuta e amata in tante parti del mondo fra le altre cose per la modestia e la sobrietà con cui ha saputo diventare un punto di riferimento ineludibile del pensiero contemporaneo.»

Io so cosa vuol dire non tornare è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Centro Internazionale di Studi Primo Levi e in collaborazione con Giulio Einaudi editore, TPE – Teatro Piemonte Europa, Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo Levi, Ministero dell’Istruzione, Fondazione Leonardo Sinisgalli, Comune di Novara e Comune di Settimo Torinese.

L’immagine guida è di Giovanna Durì

Io so cosa vuol dire non tornare

Un programma di incontri curati dalla Fondazione Circolo dei lettori in collaborazione con Il Centro Internazionale di Studi Primo Levi

Tutti gli incontri saranno on line sulla pagina Facebook del Circolo dei lettori e sul sito circololettori.it

giovedì 14 gennaio ore 21

Annunciazione. Dodici poesie intorno ad Auschwitz  

cura e presentazione di Domenico Scarpa 

letture di Valter Malosti

in collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa e Giulio Einaudi editore

«Abissinia abissale, Irlanda iridata adirata»… Quando, al principio degli anni Trenta, Primo Levi era un ragazzo disponibile a ogni avventura, volle disegnare un suo Atlante pieno di colori, dove ciascun paese aveva forme bizzarre e suggeriva invenzioni di parole. C’era anche la Germania, «terra turchina di germi e di germogli». Il ragazzo Levi non poteva sapere che proprio da quel paese sarebbe germogliato un punto sulla terra chiamato Auschwitz e destinato a essere, qualche anno più tardi, la più memorabile delle sue avventure. Da quel «primo Atlante» del ragazzo Primo Levi si è scelto di cominciare una lettura delle sue poesie: dodici testi, che aprono Auschwitz e il Giorno della Memoria nelle direzioni più inattese.

martedì 19 gennaio ore 18 

Incontro in ricordo di Aharon Appelfeld

con Elena Loewenthal e Alain Elkann

A partire dall’uscita del romanzo postumo di Aharon Appelfeld, L’immortale Bartfuss, in uscita il 14 gennaio per Guanda, un omaggio a uno scrittore simbolo della riflessione sul tema della memoria e il non dimenticare. Ambientato nell’Israele contemporaneo, questo romanzo è forse il ritratto più profondo e potente dell’autore di Storia di una vita e Badenheim 1939. L’immortale Bartfuss è la storia del protagonista, Bartfuss, appunto, definito enigmaticamente «l’immortale» per essere sopravvissuto ai campi di concentramento. Ora, rinchiuso in un matrimonio senza speranza, prigioniero di una famiglia che ritiene solo un covo di serpi, Bartfuss si trascina da un bar all’altro pur di non stare fra le mura di casa, lotta per sopprimere le emozioni e i ricordi che teme e disprezza, mentre cerca di mantenere vivo l’equilibrio, la dignità e la compassione essenziali per un essere umano. Il racconto travolgente e indimenticabile di un uomo ridotto ai suoi tragici limiti.

martedì 26 gennaio ore 18 

Auschwitz, città tranquilla

Dieci racconti (Einaudi)

a cura di Fabio Levi e Domenico Scarpa 

in collaborazione con Giulio Einaudi editore

“Può stupire che in Lager uno degli stati d’animo più frequenti fosse la curiosità. Eppure eravamo, oltre che spaventati, umiliati e disperati, anche curiosi: affamati di pane e anche di capire”. Auschwitz è stato l’alfa e l’omega dell’opera di Primo Levi: l’alfa nel 1947 con Se questo è un uomo; l’omega quarant’anni più tardi con il suo ultimo libro, I sommersi e i salvati. Levi però non ha smesso mai di raccontare il Lager, e di indagarlo nell’atto stesso di raccontarlo. Costruito dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Auschwitz, città tranquilla ci offre dieci suoi testi narrativi, incorniciati da due poesie in versi: dodici punti di vista, inaspettati e avvincenti, sulla maggiore tragedia collettiva del Novecento.

giovedì 28 gennaio ore 21.00

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario

Fabrizio Gifuni racconta, in dialogo con Ernesto Ferrero, I sommersi e salvati con letture del testo. Introduzione al testo di Roberta Mori

in collaborazione con Ministero dell’Istruzione e Giulio Einaudi editore

Parte dal Ministero dell’Istruzione la pubblicazione per le scuole di Lettura Primo Levi, una selezione di brani da I Sommersi e i salvati a cura di Fabio Levi e Vincenza Iossa con lettura di Fabrizio Gifuni rivolta a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di tutta Italia; il 28 gennaio, per il ciclo del Circolo dei lettori, Fabirio Gifuni, leggerà e presenterà quei brani in dialogo con Ernesto Ferrero, con un’introduzione al testo di Roberta Mori, responsabile per la didattica del Centro Primo Levi.

lunedì 1 febbraio ore 21 (registrata dall’Arengo di Novara)

Lucilla Giagnoni legge Primo levi 

SE NON IO, CHI? SE NON ORA, QUANDO?

In collaborazione con Comune di Novara

Una selezione di brani tratti da La Tregua e dall’ultimo romanzo di Primo Levi Se non ora, quando e una riflessione sul Primo Levi liberato a cura di Lucilla Giagnoni.

martedì 2 febbraio ore 18 (da registrare sede della Siva)

Primo Levi e Leonardo Sinisgalli tra scienza e letteratura

con Marco Belpoliti, Claudia Durastanti e Claudio Bartocci

in collaborazione con Giulio Einaudi editore

una riflessione a tre voci a partire da La chiave a stella e Il sistema periodico

in collaborazione con Fondazione Sinisgalli e con Comune di Settimo Torinese

martedì 9 febbraio ore 18

Cosa diventa memoria? Una riflessione su come si istituzionalizza la memoria

In collaborazione con Polo del ‘900

giovedì 11 febbraio ore 18

Il mio Primo Levi

Una lezione di Jhumpa Lahiri

martedì 16 febbraio ore 18

La lingua di Primo Levi

con Ann Goldstein e Gian Luigi Beccaria

Dialogo fra Ann Goldstein, traduttrice dell’opera omnia di Primo Levi e Gianluigi Beccaria, linguista, autore de I mestieri di Primo Levi (Sellerio).

In programma anche:

Primo Levi. Momenti

Una mostra fotografica curata da Guido Vaglio

Un percorso con immagini fotografiche, diverse per la loro natura, per il loro punto di vista e per il momento in cui sono state realizzate: dagli scatti familiari a quelli di fotografi professionisti, fino a una caricatura del tempo di guerra e a una sorta di autoritratto simbolico, costruito in filo di rame e fotografato da Pino Dell’Aquila. Immagini che rimandano alla sua vita, alla sua formazione e alle sue passioni: la chimica, la letteratura, la montagna, la testimonianza sul Lager, accanto al piacere del fantastico, l’umorismo, la curiosità per tanti e differenti campi del sapere. La mostra sarà allestita dalla settimana del 27 gennaio al Circolo dei lettori e prenderà vita in un racconto virtuale on line con commenti di scrittori, storici e appassionati conoscitori di Primo Levi.

Protezione. Tre podcast per tre racconti di Primo Levi

Tre podcast in cui verranno letti altrettanti racconti di Primo Levi tratti da Storie naturali e Vizio di forma: Protezione, Quaestio de Centauris e Ammutinamento

In collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa

Con i suoi racconti di fantascienza Primo Levi sa aprire il tempo e forzarne le dimensioni in modo sorprendente. In Protezione il presente si interseca e reagisce con un futuro nel quale gli uomini sono costretti a indossare una corazza per proteggersi da una tempesta di micrometeoriti. In Quaestio de Centauris accade l’opposto: da un’epoca lontanissima, che si confonde con il mito, emerge la figura di Trachi, il centauro, metà uomo e metà cavallo, che, con la sua intelligenza, la sua forza e la sua sensibilità sovrumana, attraversa come una visione reale e inquietante il nostro mondo di oggi. Ma il tempo è solo la cornice; l’oggetto vero è l’umanità. Così l’autore ci sorprende non solo attraverso la scorciatoia delle analogie che a noi pare di scoprire in ogni racconto: ad esempio laddove siamo richiamati – ma possiamo scoprirlo solo ora – alla pandemia che ci assedia, o a quanto sia importante l’intelligenza degli esseri umani, tanto più acuta nella natura bifida e centauresca di Levi chimico e scrittore. Senza contare che la ricchezza e l’interesse di quei due racconti si manifesta in mille altri modi, ad un tempo più sottili e più profondi. Si pensi anche solo all’intimità quasi sensuale che si sprigiona dalla stretta furtiva fra le mani di Marta e Roberto liberate per un momento dalla costrizione delle corazze. O all’esaltazione irresistibile di Trachi, quando per vie invisibili percepisce di essere stato tradito. Anche nel terzo racconto, Ammutinamento, il tempo dilatato del mondo vegetale – “le piante sono molto lente” – fa da cornice a qualcos’altro: una rivolta inusitata dagli alberi “in odio agli uomini”, per il loro insopportabile strapotere sulla natura. Ma lo sguardo va ben oltre la superficie e svela riflessi di straordinaria lucentezza, come la grazia incantevole con cui la bruna e snella Clotilde sa intrattenersi con il rosmarino o con il ciliegio selvatico. Aperture come queste colorano i richiami più espliciti alla nostra realtà di oggi e ce la fanno sembrare assai più variegata.

Gruppo di lettura Primo Levi e la sua città

Primo Levi ebbe un legame intenso con Torino, la città dove era nato e dove avrebbe sempre abitato, a parte – come lui stesso scrive – «un anno vissuto ad Auschwitz e uno a Milano». Una piccola antologia di brani della sua opera dedicati a Torino, proposti e letti da Gianni Bissaca – attore e regista – ci accompagneranno in una passeggiata virtuale nei luoghi torinesi che hanno segnato la formazione e la vita di Levi.

Quattro incontri on line, sulla piattaforma dedicata ai gruppi di lettura del Circolo dei lettori con Guido Vaglio e Gianni Bissaca.

Io so cosa vuol dire non tornare è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Centro Internazionale di Studi Primo Levi e in collaborazione con Giulio Einaudi editore, Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo Levi, TPE – Teatro Piemonte Europa, Ministero dell’Istruzione, Fondazione Leonardo Sinisgalli, Comune di Novara e Comune di Settimo Torinese.

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